CHE COS’È
La Terapia di Stimolazione Cognitiva è un intervento per le persone con demenza lieve o moderata.
È un trattamento Evidence Based (basato sull’evidenza) in quanto sostenuto da una notevole letteratura scientifica e diffuso a livello mondiale.
Rientra tra i trattamenti definiti psicosociali, cioè non farmacologici, ed è uno trattamenti d’elezione per le demenze.
Infatti, nonostante i notevoli progressi compiuti dalla scienza e dalla medicina nel settore delle demenze, le attuali terapie farmacologiche a disposizione offrono risultati solo parzialmente positivi; mentre diversi studi hanno dimostrato benefici maggiori a livello cognitivo quando il trattamento farmacologico viene associato al trattamento psicosociale.
IN COSA CONSISTE
La stimolazione cognitiva consiste in attività mirate a stimolare le funzioni cognitive quali:
- Orientamento spazio-temporale (ri-orientare il paziente confuso rispetto all’ambiente, al tempo ed alla propria storia personale)
- Memoria, con una particolare attenzione per la memoria procedurale
- Linguaggio
- Attenzione
- Gestione del denaro
La stimolazione delle abilità cognitive avviene attraverso attività piacevoli, non frustranti, e quindi adattate alle difficoltà e potenzialità della persona:
- esercizi con le parole per stimolare le abilità di denominazione e di comprensione
- giochi con i numeri
- esercizi sulla conoscenza e uso degli oggetti
- giochi fisici
- orientamento sulla base di indizi esterni
- utilizzo del denaro
- stimolazione sensoriale
- attività con la musica e suoni
- attività sull’infanzia
PRINCIPI
La stimolazione cognitiva si basa su due principi:
- Il MODELLO BIOPSICOSOCIALE che persegue l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della persona malata e dei suoi familiari; il focus è sull’individuo in quanto persona piuttosto che sulla malattia.
- Il concetto di NEUROPLASTICITÀ o plasticità neuronale, cioè la capacità dei neuroni, le cellule che costituiscono il cervello, di creare o eliminare connessioni tra di loro, modificando la struttura e la funzionalità del cervello: questo processo viene influenzato dalle esperienze e dagli apprendimenti. Se i neuroni non vengono utilizzati e non creano connessioni con altri neuroni possono morire. Stimolare le funzioni cognitive è, quindi, indispensabile per mantenerle attive, a tutte le età. I neuroni, tuttavia, possono morire anche in seguito a traumi o patologie; in questi casi la plasticità neuronale consente al cervello di riorganizzarsi per ripristinare funzioni compromesse o per apprendere strategie alternative; tale riorganizzazione avviene stimolando le funzioni cognitive.
OBIETTIVI
Secondo i principi del modello biopsicosociale, l’obiettivo della stimolazione cognitiva è quello di PRENDERSI CURA DELLA PERSONA E DEL SUO CONTESTO FAMILIARE E SOCIALE.Si vanno a stimolare e mantenere vive le capacità mentali di una persona, le potenzialità residue, in modo da
- rallentare il decadimento cognitivo da una parte e da favorire i meccanismi di compensazione dall’altra
- raggiungere il miglior livello funzionale possibile per mantenere il più a lungo possibile le autonomie
- contrastare la tendenza all’isolamento nel contesto familiare e sociale
- contenere i disturbi comportamentali riducendo l’utilizzo di mezzi di contenimento fisico e/o farmacologico
- ridurre lo stress assistenziale
- ritardare l’istituzionalizzazione
Questo ha una ripercussione positiva sul benessere quotidiano, migliorando la qualità della vita della persona malata e dei suoi familiari.
CON CHI E DOVE È POSSIBILE FARE STIMOLAZIONE COGNITIVA?
Secondo la Consensus Conference del 2010, la figura professionale di elezione per la riabilitazione neuropsicologica è lo specialista in neuropsicologia, senza nulla togliere alle altre figure professionali che hanno le competenze per farlo. Tra queste, il logopedista, una professione storicamente coinvolta nella valutazione e nella riabilitazione.
È fondamentale che chi la proponga sia un professionista formato sul tipo di malattia (caratteristiche ed evoluzione) e sugli approcci riabilitativi e terapeutici.
Presso il nostro studio, la riabilitazione dell’adulto viene condotta attraverso un’ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE composta da neuropsicologo, logopedista e psicologo, che collaborano nelle diverse fasi della presa in carico, dalla valutazione al trattamento del paziente, e nel coinvolgimento dei familiari che possono usufruire di formazione, consulenza e sostegno.
E’ importante, infatti, che la stimolazione cognitiva si inserisca in un progetto più ampio di presa in carico che preveda diverse fasi.
La fase iniziale, il momento della VALUTAZIONE, è per noi fondamentale poiché consente una conoscenza del paziente, del tipo di demenza (Alzheimer, Parkinson, Demenza vascolare,…), dell’evoluzione della malattia, delle caratteristiche cliniche che manifesta, in particolare delle abilità compromesse e soprattutto di quelle residue; in questo modo è possibile individuare obiettivi realistici e personalizzati e impostare un piano di trattamento individualizzato che tenga conto, oltre che delle caratteristiche della persona malata, anche delle risorse del contesto sociale e familiare.
Dopo la valutazione inizia il TRATTAMENTO, individualizzato, che può essere svolto
- SINGOLARMENTE
- IN PICCOLI GRUPPI di 5-6 persone (omogenei per livello cognitivo)
L’intervento individuale offre il vantaggio di poter essere svolto anche a domicilio, mentre
il gruppo favorisce le occasioni di scambio comunicativo e la socializzazione.
COINVOLGIMENTO DEI FAMILIARI E DEI CAREGIVER
Il coinvolgimento dei familiari è indispensabile. Questi, di fatto, costituiscono una risorsa terapeutica importante e, in quanto tale, vengono formati sulle giuste modalità per stimolare cognitivamente il proprio caro.
L’intervento dovrebbe prevedere sempre la formazione del caregiver e dei familiari.
Come? Attraverso l’insegnamento delle strategie corrette per interagire col malato, per intercettare e rispondere in modo appropriato ai suoi bisogni e riuscire a prevenire e gestire i disturbi comportamentali.
(La dottoressa Cecilia Stella è Psicologa, Specialista in Neuropsicologia. Coordina l’équipe di Studio Kairòs.
Il testo dell’articolo è tratto dall’intervista a Radio News 24, andata in onda sabato 25 luglio 2020 all’interno del format “Live Social”)